Ilmondoarovescio

Eurasia, neoformazione rock-fusion con Moreno Delsignore (voce), Marco Cavalllo (chitarra), Paolo Cagnoni (basso)Diego Marzi (batteria) e Simone Torriano (tastiere)

E’ difficile accostare gli Eurasia ad un unico genere, e’ questa la loro forza. E’ un viaggio intenso che guarda al Canterbury, al Jazz, alla Fusion e al rock senza mai dimenticare le proprie origini, sulle orme dei grandi gruppi progressive italiani d’altra epoca. ilmondoarovescio. Dieci Brani da etichettare come si preferisce, i cui testi in Italiano rincorrono tracce di luce in questo periodo culturale di “notte intellettiva”
Un nome che evoca immediatamente la geopolitica. Certo. Un’ idea non recente… uno spazio immenso da Lisbona a Tokyo. Evoca anche ideologie, letterature, tradizioni, culture, un immenso patrimonio culturale che noi sentiamo “nostro” e che sentiamo di far valere come “nostra” matrice di griglie epistemologiche, (come dicevano una volta le “persone colte”) e in questi tempi di “reti” che rendono cosi’ vicini ma cosi’ distanti (e magari anche un poco rimbambiti) noi preferiamo tessere “tele”, come piccoli infaticabili ragnetti polverosi della cultura… recuperiamo le nostre radici di un certo modo di fare musica italiana che in quest”eta’ serializzata sembra inattuale e percio’ prezioso perche’ costa lacrime e sangue, ispirandoci nella testualita’ alla grande cultura euroasiatica (ma anche strizzando l”occhio a quella popolare…nessuna hybris!). Da Freud a Dazai a…a buon intenditor poche parole.

Come Wittgenstein disse, in altro contesto, ma con disarmante ingenuita’ e’ impossibile tracciare al pensiero un limite. La terrificante neolingua del Socing, cruda esemplificazione del processo storico onnipervasivo della per-fusione ideologica del potere del presente sul presente, e’ l”esempio stesso della possibilita’ di quel limite. Il pensiero si puo’ limitare, corrodere, distruggere semplicemente disinnescandone la portata espressiva, cancellando la razionalita’ intrinseca del concetto e la sua capacita’ dialettica. Un processo che vediamo gia’ comunque all”opera nei suoi prodromi nel politically correct e nelle fake news di regime di ieri e di oggi, ben accoppiato con la costante tensione alla modifica del passato in una danza di coperture e damnatio memoriae tese a divenire fondamento di una mitologia dell”origine del dominio. Il potere e’ sempre uguale a se stesso e cerca sempre di avere ragione. Anche a costo di distruggere. La ragione.

Hanno contribuito alla realizzazione di questo disco: Luigi Ranghino: pianoforte/tastiere nelle tracce n. 1, 4, 7 e 8 Alberto Mandarini: tromba nella traccia n. 9 Edoardo Gennaro: tastiere nelle tracce n. 3 e 9 Quartetto Artemide: archi nella traccia n. 10 Silvia Mangiarotti: violino Helga Ovale: violino Alyona Afonichkina: viola Cecilia Santo: cello (arrangiamento archi Moreno Delsignore e Paolo Cagnoni)

Testi e musica di Cagnoni, Cavallo, Marzi esclusa traccia n. 10 (Sorano Tamoto testi e musiche di Naho – TAJA, Ed. Sunrise Music Publishing Co.Ltd.)
Registrato presso Macellerie Sonore/Eurasia di Marco Cavallo da Paolo Cagnoni con Edoardo Gennaro Missato e masterizzato presso PFL studio da Federico Provini e Moreno Delsignore Prodotto da Paolo Cagnoni e Eurasia Supporto tecnico in studio: Edoardo Gennaro
Fotografie: Germano “Jerry” Pozzati – Edoardo Gennaro Ideazione copertina: Mauro Massa  Impostazione grafica: Greta Massa

Prodotto da Paolo Cagnoni e Eurasia nel 2017

 

Testi

Un mondo a rovescio.

Devi cercare di più dalla vita

trova nei tuoi pensieri una mano per vivere

non capisci che è ora di darsi da fare

non è possibile ancora aspettare

devi osare di più nel tuo mondo…

senza meta, senza idee

dacci dentro e muoviti

scopri un mondo a rovescio con me

un posto come ti va

un posto come lo vuoi

dai su…aiutami

e non lasciarmi più solo mai

senza legami…mai

senza confini…

sì — dai

dove io non lo so

ma lo vedrò…

non è più ora di avere pazienza

trova nei tuoi sogni un’idea per

vivere

non capisci che è ora di darsi da fare

no, non è possibile ancora aspettare

devi volerlo creare il tuo mondo…

senza vita, senza sole

dacci dentro e voltati

cerca un mondo a rovescio con me

un posto come ti va

un posto come lo vuoi

dai su…svegliati

e non lasciarmi più solo mai

senza problemi…mai

senza catene…

sì — vai

dove io non lo so

ma lo troverò…

sì… si lo troverò

senza voglia, senza storia

dacci dentro e lìberati

vivi un mondo a rovescio con me

un posto come ti va

un posto come lo vuoi

dai su…credici

e non lasciarmi più solo

senza problemi mai senza confini

sì — vai,

dove io non lo so

ma lo vivrò…

dai su ribellati

e non lasciarmi più solo mai

senza legami mai senza catene

sì — dai,

dove io non lo so

ma lo costruirò…

 

Fatti i fatti tuoi

Che mosca, sei sempre addosso

Che noia, mi levi il fiato

E’ un dato di fatto curioso e malato

ascolti distratto ,ma annoti ogni cosa

Dimmi cosa ci trovi ?

che cosa ti da ?

perché lo fai …

Fatti, fatti i fatti tuoi per un po’

Fatti. fatti i fatti tuoi un altro po’

Mi basta una mano

un gesto, un istante

non sono paziente

nè mai tollerante

non c’è comprensione

per un parassita

piuttosto che averti tra i piedi

Ancora un po’

ancora un po’

ancora un po’

Fatti, fatti i fatti tuoi, solo un po’

Fatti, fatti i fatti tuoi un altro po’

Peccato, che non ti osservi

Peccato, che poi ti perdi

Se fossi al mio posto saresti spietato

la crepa è già estesa,

il muro è caduto

Ti serve sporcare la vita degli altri

di cosa hai bisogno ?

Pulisci la tua !

Tirando le somme

però ti conviene

perché lo fai ?

Fatti, fatti i fatti tuoi per un po

Fatti, fatti i fatti tuoi un altro po’

Icona perfetta di un mondo malato

distorci i racconti in modo deviato

sei tempo sprecato,

è un fatto assodato

sei fatto così, siete fatti così,

ma io no, io no, io no …

Fatti, fatti i cazzi tuoi per un po’

Fatti, fatti i cazzi tuoi un altro po’

Fatti, fatti i cazzi tuoi un altro po’

Fatti, fatti i cazzi tuoi !

Fatti…..

….cazzi tuoi per un po’

Fatti

Fatti i cazzi tuoi !

 

Il buio nero

È finita la festa,

resta solo e soltanto la rabbia,

dentro la testa, sento la gabbia …

ti chiama il tuo buio nero..

Quella voglia di lasciarsi andare

perché fa così male pensare

che ti senti uno stupido,

fragile,inutile,

mucchio di cenere e polvere ,arida

e l’inganno è di averne bisogno…

Cavalca il tuo buio nero

inghiotte tutto davvero

Illusioni diffuse e speranze deluse

ecco il tarlo che mastica dentro

è l’inganno è di crederci ancora

Cavalca il tuo buio nero

inghiotte tutto davvero

ed il futuro cos’è, dov’è…

Aprirai la tua mente

e “vedrai” chiaramente

devi soltanto osare

volerai senza volare

osserverai l’azione

ma non sarai

La tua strada è la voglia che hai

la tua notte ora esplode di stelle

Cavalca il tuo buio nero

Non mi sento di viver così

tu ti senti schiacciato

ma non sei cancellato

no, non c’è scampo adesso

è il momento

una fuga all’aperto

Cavalca il tuo buio nero

tutto dissolve davvero

ed il futuro non è così nero

 

L’avvenire di un’illusione

Non ci credo non vedo perché

per un dio che sai dov’è,

dentro di te

Vola lontano un concetto distorto,

e ti gela dentro come una fredda mattina, come se io non avessi te

Dove la mente si perde,

un’illusione per mano ti tiene

Perché lo sai, non ti fidare mai

Anche per te, dentro di me, vola lontano il mondo così com’è

Tu non devi farti lavare il cervello come se un solo perché,

bastasse anche a te

Troppe mani raccontano storie, che non hanno visto e vendono segreti di carta straccia, digli basta

Presto, presto, tu devi liberarti presto, lo puoi fare solo tu,

Presto, presto, tu devi liberarti presto, e più leggero tu sarai

Dentro di te, dentro di te

Non ha senso e non mi dice niente

un padre supremo che sai dov’è,

dentro di te

Segna la storia un’idea pazzesca,

e ti tarpa le ali e schiaccia

il mistero, come se io, non avessi te

Quando capire è pesante

la favola bella ti fa stare buono

perché lo sai, non ti fidare mai

Solo per te, parte da me

io riesco a vedere il mondo così com’è

Certo, certo, sarai libero davvero certo, lo puoi fare solo tu

certo, certo, sarai libero davvero certo, occhi nuovi tutti per te

Tu non lasciarli mai fare,

come se ci fosse solo un perché,

come un clichet

Parole vuote raccontano,

storie non storie

E spaccian miracoli fatti di plasti­ca, non sono per me e per te

Non lo sento non parla con me un dio che sai dov’è,

chiuso dentro te

Ti stronca e ti impaurisce

allucinazione distorta ragione

come se io non avessi te

Dove il pensiero si perde,

un’illusione, la mente ti tenta

ma non cadrai, non ti fidare mai

Anche per te, dentro di me,

interpreto i segni del mondo,

così com’è

Certo, certo, sarai libero

davvero certo

lo puoi fare solo tu

Presto, presto, tu devi liberarti

e libera anche me

L’avvenire di un’illusione

 

Il fantasma del tiranno

Cosa pretendi da me,

che veda tutto cosi

tutti ti credevano e ti osannavano

io invece sai non ho mentito mai

teste basse, tutti contro, tutto ok

Caldo, caldo ma freddo,

vivo ma morto

come un sole spento, va via da qui

Hai mentito a tutti,

tu vuoi che i cervelli

siano sotto vuoto spinto

Ma il gioco è finito sai,

nessuno ci casca più

fatti da parte vattene

Sei vecchio, vecchio e sporco,

vero ma falso

spero che tu sia morto

Bocca chiusa, occhi spenti,

tutti contro, tutto ok

Bianco, vedi, vedi, vedi,

come il bianco sta al nero,

tu sembri buono come chi, poi

dentro è marcio,

che tu sia rinchiuso nel tempo,

senza chiave

Ti han creduto in tanti,

tutti i tuoi cervelli

sotto vuoto spinto

ma il gioco è finito sai,

nessuno ci casca più

fatti da parte vattene

Sei freddo,

bianco ma freddo e sporco

dentro sei marcio,

spero tu stia al fresco

Brucia dentro,

occhi spenti,

tutti contro tutto ok

 

Vado contro

Io, vado contro di te

non mi spezzo e neanche mi piego,

io no, non credo a quello che

il mediocre vede e dice di me

Io sono diverso da te

vedo lontano e non mi fido mai

non mi piace quello che ti piace,

che piace a tutti quelli come te

Tu non mi volere male,

sono diverso, sono me stesso,

conscio di tutto, quello che

accade intorno a me ,

Sono perverso agli

occhi di un sordo…

Tu non mi volere male,

strano è speciale,

io non seguo gli altri, la folla

e neppure te…

Vado contro, vado contro

vado contro, controvento…

Contro il mondo, vado contro

contro tutti,

se serve anche contro di te

Io sono lontano da te

io ti guardo e non ti odio,

non esprimerò un giudizio…

io non sento l’invidia che

il mediocre sente dentro di sé

Io sono l’opposto di te

ascolto tutto e non ci credo mai

ora io aspiro, al mio respiro

e no, non voglio niente da te

Tu non mi volere male,

sono diverso,sono me stesso

perché capisco dov’è l’inganno

È tutto intorno, sono un alieno,

hai gli occhi pieni, pieni di nulla

Mentre subisci tu non capisci

che sei lo schiavo, perché hai paura

Ti uccide dentro in un istante!

 

Il segreto nascosto

Io lo so cos’hai, soffri e non parli,

menti anche a te stesso, quando mai,

tu lo sai

Il tuo segreto nascosto,

tienilo tutto per te

Non ne posso più. vederti recitare,

apriti agli altri un po’, quando mai,

che persona sei

Il tuo segreto nascosto,

tienilo accanto a te

Non è davvero simpatico,

il dovere nascondere,

quello che tu senti dentro te,

Non sei affidabile,

non sei di compagnia,

c’è sempre qualcosa,

che divide e separa,

qualcosa tra di noi

Ma io non riesco più,

a valer meno di chi,

semplicemente mi ignora

Non è sempre agevole,

il dovere nascondere,

la propria personalità

Indesiderabile, non sei amico mai,

c’è sempre qualcosa,

che divide e separa,

qualcosa tra di noi

Non me la sento più,

di valer meno di chi,

semplicemente mi ignora

Noi pensiamo che,

sentirti arrovellare,

sia davvero frustrante e poi,

come noi, tu non sarai mai

Il tuo segreto nascosto

rimane solo con te

Non è da pazzi la follia,

travestirsi e fingere,

sottile e fine strategia

Inaffidabile, onesto proprio mai

di nuovo qualcosa ci divide e separa,

qualcosa tra di noi

Non me la sento più,

di valer meno di chi,

semplicemente si volta

Camaleontico e magico,

la metamorfosi, folgorante vizio, tragico,

indesiderabile, bugiardo casomai

Creando qualcosa che ad arte separa, mimetico tra noi

non me la sento più,

di valer meno di chi, semplicemente si volta

 

La luna in tasca

Se mi chiedi perché io non so

dove il vento ci porterà, io no

ma mi muovo mi oriento e mi giro insieme a te

si insieme nell’avventura

Desiderio smodato di essere un essere umano vivo,

tu ora sai di cosa parlo o no, no non lo sai

basta solo volare più alto un poco più su dai

La fantasia è rimasta con me

io ce l’ho la luna in tasca

Dove siamo finiti anche noi

mentre vado già torno illuso deluso mi perdo

poi lo sguardo regala un sorriso al mio mondo

mah chissà dove andremo

Mi modello argilla plasmabile diverso libero da costrizioni vuote

guarda cosa ti offro il contenuto ora contiene

noi dobbiamo aprire il cuore

Siamo gli unici liberi

fa per noi la luna in tasca

Siamo gli unici liberi

anche tu hai la luna in tasca

Se Volere è potere tu puoi

ma se fai un passo indietro spietato io ti lascerò

poi ti aiuto ti spingo, fantastico con te

si noi ci divertiremo

Ho lasciato da tempo

l’ ipnosi da scatola rettangolare

non è per me, non è per te, non va io lo so

siamo fatti solo per volare

Io non sento più vincoli,

sciogliti, libera, ecco qua

io non sento legami, le mie mani eccomi, sentimi

io non sento più limiti, anche se porto i lividi

ce l’ho già, ce l’ho già, la luna in tasca

 

Bispensiero

“Come Wittgenstein disse, in altro contesto, ma con dis­armante ingenuità ‘è impossibile tracciare al pensiero un limite’. La terrificante neolingua del Socing, cruda esemplifica­zione del processo storico onnipervasivo della per-fusione ide­ologica del potere del presente sul presente, è l’esempio stesso della possibilità di quel limite. Il pensiero si può limitardere, distruggere semplicemente disinnescandone la portata espressiva, cancellando la razionalità intrinseca del concetto e la sua capacità dialettica. Un processo che vediamo già comunque all’opera nei suoi prodromi nel politically correct e nelle fake news di regime di ieri e di oggi, ben accoppiato con la costante tensione alla modifica del passato in una danza di coperture e damnatio memoriae tese a divenire fondamento di una mitologia dell’origine del dominio. Il potere è sempre uguale a se stesso e cerca sempre di avere ragione. Anche a costo di distruggere. La ragione.”

No… non mi rubare il pensiero

sono tutte lì dentro le emozioni

che non sono me,

il sapere profondo è dentro.

il mio posto nella storia esiste già,

dentro l’eternità.

la mia linfa no, non inaridirò,

senza lei non vivrò,

no, non potrai cancellarmi

dal passato no, non ce la farai

No… non mi puoi limitare

stringo il frutto del logos,

del pensiero che

rappresenta me, la vita in me

nell’azione dell’attimo c’è già,

la vera piena libertà

io non sfiorirò, senza di lei non si può,

no, non mi ipnotizzerai

nel presente no, non ce la farai

Io, con le idee ti osservo

prevedo quello che fai

il sentire è più forte di te

e si fa materia.

un circolo virtuoso di odio sarà,

sull’altare della felicità

ti toglierò quel costume,

te lo strapperò,

non ce lo ruberai

nel futuro no…tu non ci sarai

 

  • Release Date : 16 Maggio 2017

  • Producer : Paolo Cagnoni & Eurasia

  • Label : Banksville Records, Londra