Una nuova recensione dal magazine olandese Dutch Progressive Rock Page!
Non capita spesso che il filosofo del linguaggio austriaco Ludwig Wittgenstein venga citato nelle note di copertina di un CD, ma su Ilmondoarovescio della band italiana di fusion jazz Eurasia, riceve uno sguardo. La frase “è impossibile disegnare un limite al pensiero” corrisponde in qualche misura alla musica qui, mentre gli Eurasia mettono alla prova i propri limiti. Gli Eurasia sono un gruppo di cinque elementi prog e jazz-rock, e hanno le tendenze jazzistiche dei primi Canterbury nel loro sound. Questo album di dieci brani contiene testi in italiano e (grazie a siti di traduzione online probabilmente imprecisi) riflettono le preoccupazioni sull’attuale panorama politico, insieme ai disordini sociali e culturali e al ruolo dei fatti nel discorso politico. La musica degli Eurasia è simile al jamming di Soft Machine con i Return to Forever, mentre aggiunge una spolverata all’estremità più feroce dell’output della PFM. Tutta questa musica raffinata è completata dalla forte presenza vocale di Moreno Delsignore. Ha una vasta gamma di toni, da un baritono a un falsetto. Sul retro della custodia del CD ha persino un distinguo di “featuring”. L’apertura di due brani su Ilmondoarovescio espone il loro suono. Con la chitarra di Marco Cavalllo come Al Di Meola, le tastiere Simone Torriano e il pianoforte ospite di Luigi Ranghino, stabiliscono rapidamente le loro credenziali jazz-fusion. Su Fatti i fatti tuoi, l’agile lavoro di dita del basso di Paolo Cagnoni aggiunge una risonanza alla Stanley Clarke al sound. Le percussioni propulsive ed elastiche di Diego Marzi sono alla base di tutto. Fin qui, tutto bene, ma per quanto ami la musica flessuosa jazz-fusion qui, sormontata da fantastiche melodie vocali, trovo che la voce sia troppo alta nel mix per i miei gusti. La voce finisce per essere una distrazione dal tutto piuttosto che una parte senza soluzione di continuità. La voce piuttosto domina la musica che brilla nei passaggi strumentali. Un mix più sottile avrebbe reso questo album un vincitore assoluto e avrebbe infranto qualsiasi limite in questo genere di prog. Ma anche con questo problema, con Ilmondoarovescio Eurasia ha prodotto un buon album di jazz-fusion con guida vocale.
Conclusione: